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Il responsabile IT di The Motley Fool suggerisce spunti per avere successo in un mondo ibrido

4 tempo di lettura

Data di aggiornamento April 26, 2024

Pubblicato in data February 21, 2023

Il responsabile IT di The Motley Fool suggerisce spunti per avere successo in un mondo ibrido
Austin Eanes
Austin Eanes
Head of customer success, mass market

Come puoi supportare al meglio una forza lavoro ibrida quando ci sono così tanti canali di comunicazione diversi, diverse esigenze aziendali e distanza fisica che costituiscono una barriera?

Nel corso del nostro webinar Hear from a Peer (Ascolta l’opinione di un collega) abbiamo fatto una chiacchierata con Lawrence Morrisson, responsabile IT di The Motley Fool, un’organizzazione che, grazie a solidi consigli finanziari, intendere rendere il mondo un posto più smart, più felice e più ricco. Ci ha raccontato come i team sono riusciti a sviluppare una cultura del lavoro ibrido solida e fiorente. Ecco alcuni spunti interessanti dalla nostra conversazione.

In che modo si sono evolute le vostre esigenze di comunicazione e collaborazione nell’ultimo decennio?

All’inizio sembrava il Far West. A quei tempi la nostra era una cultura legata all’ufficio, con un open space, senza uffici singoli, neanche per il CEO, e con molte sale conferenze per le riunioni.

Le persone usavano qualsiasi tipo di tecnologia che conoscessero bene o quella che il team dall’altro lato della cornetta preferiva. Viste le diversità di tipologie di connessione e la volontà di condividere gli schermi fra quattro o cinque tipi di tecnologia diversi con i dongle da collegare… beh era davvero complicatissimo. Con la nostra presenza globale, era chiaro che non avrebbe potuto funzionare a lungo.

Avevamo bisogno di qualcosa di semplice e coerente. Ed ecco che abbiamo trovato Zoom sul mercato. Quindi, lo abbiamo provato e ce ne siamo innamorati.

E ora, i tuoi dipendenti, come si rapportano alla cultura del lavoro remoto?

Abbiamo preso un impegno con i nostri dipendenti: possono scegliere di lavorare completamente da remoto e non sono obbligati a tornare in ufficio. Ed è quello che la maggior parte dei dipendenti ha scelto. La cosa che ci ha sorpreso, è che dal punto di vista della produttività, non abbiamo perso il ritmo. Il The MotleyFool è un luogo di lavoro davvero gratificante ed è stata una sfida assicurarsi di mantenere questa identità.

Il nostro Team per lo sviluppo dell’esperienza si è focalizzato sul garantire che i dipendenti di Fool si connettessero oltre la quotidianità lavorativa. Parte di ciò consiste nell’avere sbocchi sociali e opportunità di apprendimento, sia a livello professionale che personale. Abbiamo proposto moltissimi corsi, dal giardinaggio al beatbox, corsi per barman, ascolto attivo e preparazione di sushi.Abbiamo fatto Dolcetto o scherzetto per Halloween, i giochi da pub, escape room, meditazione e molto altro, tutto virtualmente.

Il risultato è stato che più del 70% dei dipendenti ha partecipato ad almeno uno di questi eventi “extracurricolari” nell’ultimo anno. Abbiamo scoperto che quando si creano legami con altre persone, anche se si tratta di un corso di degustazione dell’acqua (sì, sul serio), è più probabile che ci si fidi l’uno dell’altro e che si collabori con successo. 

In che modo usate Zoom per sostenere diversità, equità e inclusione?
Uno dei nostri principi guida è prova, impara e ripeti. Il nostro team per lo sviluppo dell’esperienza ha messo in gioco incessantemente tutta la propria creatività offrendo moltissime esperienze da remoto, possibili grazie a Zoom. Sappiamo che non tutti i dipendenti di Fool hanno gli stessi interessi, quindi è fondamentale provare sempre cose nuove. 

E sappiamo anche che team eterogenei creano team più coesi e prendono decisioni migliori. Abbiamo richiesto agli ERG (gruppi di risorse per i dipendenti) di offrire ai dipendenti di Fool, con la stessa mentalità, l’opportunità di condividere momenti culturali e sviluppare competenze professionali insieme. E Zoom ha reso possibile tutto questo.

Quali best practice vorresti suggerire ai tuoi colleghi?

La chiave è mantenere la flessibilità, ciò che pensiamo di sapere oggi sarà quasi certamente diverso domani. Cambierà. Non dobbiamo ancorarci a una strategia in particolare. Ad esempio, abbiamo messo a punto tutti i diversi elementi tecnici necessari per supportare il rientro in ufficio dopo il COVID, scoprendo poi che non c’era tutta la partecipazione che pensavamo. [So we gave] scelta dei dipendenti, flessibilità e fiducia.

È molto diffusa l’idea errata che le persone siano meno produttive se non sono in ufficio, beh, io credo che sia proprio il contrario. Per terminare il lavoro, devi aver fiducia nelle persone che hai attorno.

Cosa diresti a un collega o a qualcuno del settore con esigenze simili che sta prendendo in considerazione Zoom?

Mi piace usare Zoom, è davvero intuitivo. È molto flessibile. Se ha intenzione di usare Zoom, gli consiglierei sicuramente di farlo trasversalmente, come abbiamo fatto noi. 

Inoltre consiglierei di inviare comunicazioni molto prima del cambio. Per aiutare i nostri dipendenti abbiamo utilizzato parecchio materiale che avevamo preparato, oltre a domande frequenti e best practice. Sullo sfondo degli schermi delle sale conferenze avevamo una piccola immagine che chiedeva ai partecipanti se volevano condividere il proprio schermo. Abbiamo anche fornito un link nella parte inferiore dello schermo che indirizzava gli utenti al nostro archivio interno di documentazione, che abbiamo realizzato appositamente per aiutare tutti a prendere confidenza con il prodotto.

Dai un’occhiata alla storia del cliente per scoprire di più su come The Motley Fool usa Zoom per potenziare la propria forza lavoro ibrida e rafforzare la propria cultura.

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