L'aspetto del mondo del lavoro in questo periodo appare molto diverso Questi esperti e leader di pensiero hanno lo scopo di aiutarti a muoverti nel cambiamento, offrendoti approfondimenti e suggerimenti su come connetterti meglio con i colleghi e motivare i team.
I consigli di 13 esperti su come promuovere la felicità sul lavoro

- 01 Connetti la tua forza lavoro - Jumplink to Connetti la tua forza lavoro
- 02 Motiva e ispira il personale - Jumplink to Motiva e ispira il personale
- 03 Prepara al meglio i lavoratori con i processi e gli strumenti giusti - Jumplink to Prepara al meglio i lavoratori con i processi e gli strumenti giusti
- 04 Promuovi la felicità e le abitudini positive - Jumplink to Promuovi la felicità e le abitudini positive
- 05 Rendi il lavoro a misura di persona - Jumplink to Rendi il lavoro a misura di persona
In questi giorni, molti di noi lavorano parzialmente da remoto e parzialmente in ufficio. Le interazioni digitali sono ormai all'ordine del giorno e i lavoratori si incontrano occasionalmente in presenza in determinate circostanze.
Se da un lato questo nuovo approccio ibrido consente una maggiore flessibilità e autonomia ai lavoratori, dall'altro non esiste un vero e proprio manuale per la gestione di un team in questo nuovo ambiente, e i leader si ritrovano con più domande che risposte:
- Come unificare e connettere la forza lavoro diffusa?
- Cosa significa motivare e ispirare il personale?
- Quali nuovi processi e strumenti sono necessari per preparare al meglio i lavoratori?
- Come promuovere la felicità e le abitudini positive dei dipendenti?
Anche se per queste domande potrebbe non esserci una sola risposta giusta, c'è un principio guida: capire cosa spinge i tuoi dipendenti ad agire. Almeno, questo è ciò che dicono gli esperti.
In questa guida abbiamo raccolto i consigli e le intuizioni essenziali dei leader di pensiero, che ci mostrano le loro metodologie diverse in materia di cultura e gestione aziendale e comunicazione sul luogo di lavoro. Secondo questi esperti, comprendendo chi siamo e come attingere al nostro vissuto interiore, possiamo contribuire a creare una collaborazione efficace, a creare abitudini positive, a promuovere la fiducia e molto altro ancora. Ecco i loro suggerimenti:

Jay Van Bavel
Crea coesione di team
Jay Van Bavel è professore di psicologia e scienze neurali alla New York University.
In questo nuovo ambiente ibrido non è semplice promuovere una connessione più ampia, e i leader hanno il compito di trovare nuovi modi per unire tutti e instaurare fiducia.
I responsabili della forza lavoro flessibile hanno un nuovo mandato secondo Jay Van Bavel: creare un senso del "noi". Se vogliamo un lavoro flessibile adatto alle esigenze del futuro, dobbiamo aiutare i lavoratori a superare l'identità individuale che deriva dal lavoro da casa e a connettersi con un'identità di gruppo. In questo modo si promuovono la collaborazione e l'innovazione.
- Stabilire obiettivi condivisi ai quali tutti collaborano
- Sfruttare ricompense collettive che riconoscano il successo di tutti i membri del team
- Condividere storie per affermare un senso di scopo collettivo
- Realizzare simboli per coordinare tutti come parti di qualcosa di più grande
- Stabilire norme sociali per favorire un comportamento inclusivo
- Agire come "uno del gruppo" per ispirare gli altri a seguire il tuo esempio
Nelle grandi organizzazioni sono presenti norme sane, quindi devi riflettere attentamente su quali siano queste norme, come comunicarle e ricompensarle.
Jay Van Bavel

Tessa West
Tessa West è professoressa associata di psicologia alla New York University.
Secondo Tessa West, ci sono diversi modi per sfruttare le riunioni video e aiutare tutti a ricevere le informazioni contestuali che accompagnano l'interazione fisica, colmando il divario tra chi lavora da casa e chi in ufficio.
- Usare il minor numero di schermi possibile: se le persone si trovano in una stanza, chiedi loro di usare la stessa videocamera in modo che non ci siano troppe fonti di input e sia possibile concentrarsi sulla comunicazione non verbale tra le persone nella stanza.
- Creare regole per parlare a turno ed evitare la vista oratore: la definizione di regole contribuisce ad aumentare l'inclusione e a ridurre l'impatto negativo delle persone che West chiama i "bulldozer", che dominano le conversazioni.
- Usare la chat in modo strategico: qualche persona potrebbe prestare attenzione solo alla chat anziché all'oratore o viceversa, quindi assicurarsi di implementare la chat in modo da creare un'esperienza coerente per tutti.
- Creare occasioni in presenza per i nuovi arrivati: posto che i responsabili non dovrebbero imporre modi e tempi per gli impegni in presenza, dovrebbero invece identificare e promuovere opportunità naturali per far sì che i nuovi arrivati possano interagire fisicamente con i loro team.
- Dare priorità al tempo per il networking: a tutti i dipendenti servono opportunità di networking, indipendentemente che siano in presenza o da remoto.
Devi creare delle strutture che permettano ai lavoratori da remoto di avere quel tipo di interazioni a livello informale e non dare per scontato che siano loro a contattare le persone. Le persone che lavorano da remoto non hanno l'occasione per le chiacchiere informali.
Tessa West

Charlene Li
Charlene Li è un'esperta di trasformazione digitale, leadership ed esperienza del cliente. Fast Company ha nominato Li come una delle persone più creative nel mondo degli affari, ed è autrice di sei libri, tra cui il suo bestseller del New York Times, Open Leadership.
In questi giorni, i disagi rappresentano la norma. È di fondamentale importanza imparare a superare i disagi e addirittura a trarne vantaggio. Charlene Li afferma che, per supportare sia i dipendenti che i clienti durante questo periodo, i moderni responsabili devono modificare la cultura della propria organizzazione per accogliere i disagi.
- Mantenere l'apertura: i leader possono creare un senso di fiducia e responsabilità condividendo costantemente le informazioni e promuovendo un processo decisionale trasparente.
- Promuovere in ogni dipendente il senso di appartenenza al sistema: aiutare ogni dipendente a capire cosa può e non può fare, in questo modo non dovrà attendere per essere consapevole delle proprie possibilità.
- Avere una propensione all'azione: decidere quali informazioni ti sono necessarie per agire. Chiediti: "Qual è l'unica domanda a cui dobbiamo rispondere per poter prendere una decisione?"
Il concetto fondamentale da comprendere è che per essere un leader, devi creare il cambiamento. Se non crei il cambiamento quindi, non rappresenti un leader, sei un gestore: gestisci lo status quo.
Charlene Li

Gretchen Rubin
Gretchen Rubin è una pluripremiata conduttrice di podcast e autrice di bestseller del New York Times.
I tuoi dipendenti non si trovano più in un solo luogo, quindi è più importante che mai comprendere qual è la loro motivazione. Secondo Gretchen Rubin, è possibile comprendere meglio se stessi e gli altri intorno a noi con uno schema di personalità noto come le "Quattro tendenze". Lo schema di Rubin si basa su una sola domanda: come rispondi alle aspettative? Il modo in cui reagisci riflette una delle quattro tendenze:
- Le tue reazioni riflettono una delle quattro personalità. Il costante: i costanti soddisfano prontamente le aspettative sia esterne che interiori. Rispettano le scadenze, sono desiderosi di sapere quello che le persone vogliono da loro e si aspettano molto da loro stessi. Sono focalizzati sull'esecuzione e sull'autodirezione, il che significa che spesso percepiti come persone rigide.
- L'interrogante: gli interroganti faranno qualcosa se ha senso per loro, trasformano tutto in un'aspettativa interiore. Pongono resistenza alle questioni arbitrarie e a qualsiasi ingiustizia percepita, richiedendo ragioni e motivazioni per ogni azione.
- L'accondiscendente: gli accondiscendenti soddisfano le aspettative che provengono dall'esterno ma faticano a soddisfare quelle interiori. Aiutano costantemente gli altri, ma faticano a trovare il modo per aiutare se stessi: sono grandiosi membri del team, amici e familiari. Se vogliono mantenere un proposito interiore, devono avere una forma tangibile di affidabilità esteriore.
- Il Ribelle: i ribelli sono refrattari a entrambi i tipi di aspettative e agiscono a modo loro, secondo i propri tempi. Nella maggior parte dei casi, non ascoltano nemmeno loro stessi. Per i ribelli l'identità ha un alto valore: prendono decisioni basate su ciò che alimenta la loro autopercezione esistente.
Solo perché uno strumento ha funzionato davvero bene per [collega], non significa che sarà adatto a te e viceversa. Dobbiamo solo comprendere queste differenze e rispettarle.
Gretchen Rubin

David Horsager
David Horsager è CEO del Trust Edge Leadership Institute, stratega aziendale, oratore d'eccezione e autore.
Secondo David Horsager, la fiducia è il fulcro per una strategia aziendale di successo: i leader devono promuoverla prima di potersi aspettare che i lavoratori accolgano procedure e cambiamenti innovativi. In effetti, la ricerca di The 2021 Trust Outlook rivela che il principale motivo che spinge le persone a lavorare presso una determinata azienda è la fiducia che ripongono nella leadership. Quindi, come si diventa realmente affidabili?
- Chiarezza: mostra chiarezza ed evita l'ambiguità e l'eccessiva complessità.
- Compassione: oltre che di te, occupati anche degli altri.
- Carattere: prediligi la correttezza alla facilità.
- Competenza: non perdere aggiornamenti, pertinenza e abilità. Tieniti al passo con i tempi e mostra competenza.
- Impegno: mantieni l'impegno anche di fronte alle avversità.
- Connessione: mostra disponibilità e desiderio di collaborare con gli altri.
- Contributo: mostra disponibilità ad aiutare e presenta risultati comprovati.
- Coerenza: per promuovere la reputazione di persona affidabile, fornisci la stessa esperienza a tutti.
Pensi di avere un problema rispetto all'innovazione? L'unica strategia per aumentare l'innovazione in un team è aumentare la fiducia, in modo che le persone condividano le idee e aumentino la creatività.
David Horsager

Lauren Eskreis-Winkler
Lauren Eskreis-Winkler è una professoressa associata presso la Kellogg School of Management della Northwestern University.
Secondo Lauren Eskreis-Winkler,il segreto del successo non risiede nel talento o nell'abilità, ma nella determinazione. Nel corso degli anni Eskreis-Winkler ha effettuato degli studi sulla determinazione, definendo il suo legame con il successo e ciò che le persone possono fare per alimentarla. Ha delineato tre strategie chiave attraverso le quali è possibile diventare una persona determinata o aiutare gli altri nel percorso per diventarlo:
- Modificando le tue convinzioni dando priorità alla pratica: alle persone manca la determinazione poiché gli manca la pratica, non sanno come metterla in atto o credono di non poterlo fare. Innanzitutto, modifica le tue convinzioni sulla pratica e non lasciare che frustrazione o paura del fallimento ti impediscano di proseguire.
- Dai consigli per ricevere motivazione: quando qualcuno procrastina o fallisce in un compito, di solito non è perché mancano le conoscenze su come fare, quella che manca è la motivazione. Se non hai la sicurezza che ti serve per proseguire, fingi finché non la otterrai. Comportati come un esperto dai consigli agli altri e ricorda a te stesso che hai valore da aggiungere.
- Persegui un atteggiamento rivolto alla crescita: possiamo avere un atteggiamento rivolto alla crescita oppure statico. Crediamo che le capacità siano flessibili e mutevoli, o innate e inamovibili. Il nostro atteggiamento influisce significativamente sulla nostra persistenza: se non credi che il cambiamento sia possibile, perché dovresti provare a cambiare? Perseguendo un atteggiamento rivolto alla crescita e al desiderio di imparare, getti le basi per la determinazione.
Le persone pensano che il successo assomigli a una linea retta e ritengono che sia dovuto al fatto che spesso, chi ha successo, condivide eccessivamente tali successi. Il vero successo ha l'aspetto di una linea sinuosa, nessuno sa davvero qual è la direzione che sta prendendo e i fallimenti sono dietro l'angolo.
Lauren Eskreis-Winkler

Lindsay McGregor
Lindsay McGregor è co-fondatrice di Vega Factor e co-autrice del bestseller, Primed to Perform.
La motivazione rappresenta un argomento difficile, che i leader si sforzano di padroneggiare. Secondo Lindsay McGregor, la motivazione può essere riassunta con uno schema che i leader possono applicare per ispirare efficacemente i dipendenti a lavorare meglio. Questo schema, "The Motive Spectrum" (Lo spettro motivazionale), può essere organizzato in due categorie di ragioni: dirette e indirette.
- Divertimento: ami l'attività che il tuo lavoro implica
- Scopo: ami il risultato del lavoro, perché è in linea con la tua identità, i tuoi valori e le tue convinzioni
- Potenziale: ti preoccupi dell'esito finale del lavoro o lo vedi come un trampolino di lancio per raggiungere un ulteriore obiettivo
- Emotività: senti pressione, forze esterne o senso di colpa che ti spingono ad agire
- Economia: senti la pressione finanziaria verso il lavorare, oppure fai qualcosa per ottenere una ricompensa o evitare una punizione
- Inerzia: fai qualcosa perché l'hai sempre fatta
Alcune parti di questo spettro motivazionale possono portare a uno dei due tipi di prestazioni, identificati da McGregor come prestazione tattica e adattiva.
- Tattica: seguire le best practice, attenersi ai piani, aderire alle istruzioni
- Adattiva: strutturare una prassi migliore; concentrarsi su creatività, innovazione e risoluzione dei problemi
Puoi ottenere prestazioni tattiche attraverso motivazioni sia indirette che dirette, ma puoi ottenere prestazioni adattive solo come conseguenza di motivazioni dirette.
Dedica un momento a riflettere su quale sia la ragione del "divertimento" o dello "scopo" che ti fa agire. "Divertimento": ovvero ciò che sarà interessante imparare nel processo in corso, e "scopo" ciò quale sarà il risultato finale. Una volta che il processo diventa naturale, è estremamente innovativo.
Lindsay McGregor

Mark Bowden
Mark Bowden è un esperto di linguaggio del corpo di fama mondiale, oratore d'eccezione e autore di bestseller. È fondatore e presidente di TRUTHPLANE.
Ormai si lavora ovunque: a casa, in ufficio, in aeroporto, al bar e così via. Per rimanere in contatto con colleghi e clienti, a prescindere da dove ci si trova, occorre diventare esperti della collaborazione ibrida. Mark Bowden ha fornito 12 suggerimenti e consigli su come sfruttare al massimo le riunioni ibride:
- Crea contenuti ridotti: crea momenti brevi con estratti di contenuto che mantengano alto l'interesse del pubblico.
- Incoraggia la partecipazione attiva: crea un ambiente accogliente e arricchisci i contenuti con elementi grafici stimolanti e continui spunti per coinvolgere gli altri.
- Mantieni la conversazione: nel corso della riunione, cerca di trovare una persona con cui interagire, avviando un confronto che contribuisca a rendere l'esperienza informale e piacevole.
- Crea una connessione attraverso il contatto visivo: sposta la videocamera all'altezza degli occhi e includi le gestualità corporee nell'inquadratura.
- Lascia che il tuo background mostri chi sei: personalizza l'ambiente in modo che rifletta i tuoi interessi e le tue passioni, mostrando alcune fotografie personali o i tuoi oggetti preferiti.
- Definisci un audio chiaro e affidabile: fai delle prove su come ti sentono gli altri; se l'audio è di scarsa qualità, procurati un microfono esterno e un auricolare, e assicurati di avere una connessione internet stabile per mantenere la qualità del suono.
- Mostrati a tuo agio nel silenzio: accettandolo, creerai un ambiente sicuro dove gli altri possono esprimere commenti o domande, promuovendo in generale un dialogo più coinvolgente.
- Usa le tue risorse in modo intelligente: in parole semplici, prepara un ambiente che rispetti e coinvolga maggiormente l'ambiente virtuale, comincia con l'aggiungere segnali e promemoria fisici per rivolgerti maggiormente alla videocamera.
- Adatta opportunamente i modi di fare e il tono: personalizza i modi di fare e il tono di voce per assicurarti che nessun partecipante venga ignorato. Puoi animare le tue azioni per coinvolgere maggiormente i partecipanti remoti, al contempo anche calmando il tono di voce nel momento in cui parli di persona.
- Verifica costantemente: regola le riunioni prestando attenzione ai gesti che suggeriscono uno stato d'animo, poiché aiutano i partecipanti a esprimere le loro necessità e concedono loro lo spazio per intervenire.
- Aumenta gli elementi visivi: anche se non puoi obbligare nessuno ad accendere la videocamera, puoi ricordare ai partecipanti che, aggiungendo gli elementi visivi, l'atmosfera è più coinvolgente e inclusiva.
- Sostieni: coinvolgi intenzionalmente i partecipanti da remoto e sostienili durante la chiamata, cosicché si sentano legittimati a parlare.
Non temere il silenzio [in riunione]. Alle persone occorre del tempo per elaborare ciò che viene detto e formulare una risposta. Mentre attendi che il pubblico risponda, potrai scoprire in tempo reale ciò che sta davvero accadendo alle persone in tutto il mondo: un miracolo moderno.
Mark Bowden

Dan Roam
Dan Roam è autore di cinque libri bestseller internazionali sulla rappresentazione aziendale e la chiarezza della comunicazione.
Secondo Dan Roam l'uso di elementi grafici per raccontare storie è uno dei modi più efficaci per trasmettere un messaggio. Inserendo disegni e immagini nelle tue presentazioni puoi chiarire ciò che hai in mente e dare conferme se qualcuno la pensa come te, favorendo l'intesa reciproca e migliorando le relazioni.
Pensa alla tua presentazione come a una storia che vuoi raccontare, una storia che prende vita grazie alle immagini. Come Roam ha mostrato con un meccanismo che lui chiama "decodificatore visivo", di solito la semplicità è la scelta migliore. Un decodificatore visivo è una struttura in quattro parti per presentare visivamente le informazioni, pensata per visualizzare facilmente una storia. Ecco i quattro componenti:
- Titolo: scrivi il titolo della tua storia, che sia breve e conciso, assicurati che sia diretto e rifletta ciò che stai cercando di trasmettere.
- Chi e che cosa: disegnati insieme a due o tre persone coinvolte nella storia, e disegna un simbolo o un'icona che rappresenta un oggetto o un elemento presente nella narrazione.
- Impatto e risultato: definisci come misurare il successo e l'impatto della tua storia. Disegna un semplice grafico che mostri ciò che misurerai e quali risultati punti a raggiungere nel tempo. Pensa in grande: datti un obiettivo al quale valga la pena puntare.
- Pianificazione e tempistica: pensa a come intendi pianificare la storia e disegna una semplice sequenza temporale, o un calendario, con le tappe che mostrino le azioni che intraprenderai per raggiungere il risultato.
La semplice potenza del disegno aiuta tutti noi a diventare i nostri pensatori e presentatori più dinamici, soprattutto perché continuiamo a vivere in un momento in cui davvero molte delle nostre presentazioni e riunioni si svolgono a distanza.
Dan Roam

Jeremy Utley
Jeremy Utley è il direttore dell'istruzione executive presso la d.school della Stanford University.
Il nostro cervello non crea nuovo materiale da zero. Un'idea nasce dall'unione inaspettata di parti di conoscenza esistente, dalla costruzione di nuovi legami.
- L'innovazione è una questione di volume: se vuoi idee migliori, ti servono più idee.
- Per avere più idee, cerca nuovi input: identifica collaboratori, clienti e altre fonti di ispirazione e input inaspettati che stimolano l'immaginazione.
- L'innovazione è un'attività a elevata variabilità: per aumentare le probabilità di idee geniali, devi tollerare anche quelle ridicole.
- Se vuoi buone idee cerca buoni collegamenti: guarda all'esterno del team, delle organizzazioni e persino dei settori esistenti.
Una delle attività chiave di un innovatore è cercare deliberatamente input inaspettati.
Jeremy Utley

Jonathan Fader
Jonathan Fader è un ex direttore del mental training per i New York Football Giants e i New York Mets.
Secondo Jonathan Fader, le routine sono i nostri capolavori personali: ci servono solo gli strumenti giusti per crearle.
Un'abitudine positiva ha bisogno di una struttura per diventare sostenibile, motivo per cui Fader ha sviluppato l'approccio organizzato in base "cosa", "perché" e "come". I leader possono applicare questo approccio quando vogliono incoraggiare lo sviluppo di comportamenti positivi.
- Il cosa
Il "cosa" consiste nell'identificare il proprio obiettivo e trovare i modi per tenerlo sempre presente. Fader, ad esempio, ha creato un acronimo per i suoi obiettivi: il GEMS, che significa chitarra, esercizio, meditazione e stretching (guitar, exercise, meditate, stretch). - Il perché
Per creare un'abitudine, devi identificare una motivazione interna che ispiri coerenza. Inizia con un elemento legato ai tuoi valori: il ruolo di genitore, l'impegno verso le tue passioni o la visione a lungo termine della tua vita. - Il come
Quanto tempo serve per trasformare un comportamento in un'abitudine? Le ricerche dimostrano che per acquisire un atteggiamento e automatizzarlo sono necessari 66 giorni: un piano di due mesi. Ma come possiamo diventare coerenti? Dobbiamo trovare il modo di ispirare i comportamenti che vogliamo vedere: spesso possiamo farlo trasformandolo in qualcosa di divertente, con la connessione e la salvaguardia delle nostre abitudini.
Per quanto mi riguarda, guidare un team significa creare maggiore sicurezza psicologica: come possiamo creare esperienze in cui le persone possano davvero essere se stesse?
Jonathan Fader

Lewis Howes
Lewis Howes è un imprenditore di lifestyle, business coach dalle prestazioni, eccellenti, autore ed ex atleta.
Le buone abitudini portano alla crescita, quelle cattive invece causano frustrazione. Una buona abitudine non deve necessariamente comportare l'intera revisione della nostra routine, ma piuttosto di devono essere piccole vittorie raggiungibili e costanti, che aiutano a migliorare la prospettiva e a cambiare atteggiamento. Secondo Lewis Howes, la coerenza è ciò che conta di più per la positività e i leader possono concentrarsi su queste cinque aree per favorire la crescita, sia all'interno del loro team che in prima persona:
- Consapevolezza: molti di noi non sanno come gestire i pensieri negativi, quindi cerchiamo alternative facili, come i social media o il tempo passato davanti a uno schermo, per ricevere un senso di positività. Anche se non dobbiamo colpevolizzarci per queste abitudini, dobbiamo riflettere approfonditamente per iniziare a comprendere che cosa ci spinge.
- Essere presenti per gli altri: dobbiamo trascorrere del tempo di qualità con le persone che sono più importanti per noi, essere presenti per loro e investire costantemente in tali relazioni in modi significativi.
- Salute fisica: bevi acqua, pianifica l'attività fisica, fai delle pause, dormi, metti promemoria sul tuo calendario in modo da non dimenticare o eliminare queste attività.
- Servizio: in una ricerca di Harvard effettuata dalla dottoressa Elizabeth Dunn, ad alcuni partecipanti è stato chiesto di spendere del denaro per se stessi mentre ad altri è stato chiesto di spenderlo per altre persone. Al termine della giornata il secondo gruppo si è valutato come più felice. Quando dai agli altri, ne ricevi in cambio molto di più e crei una forma più sostenibile di felicità.
- Gratitudine: apprezzando ciò che già abbiamo, ne ricaviamo di più. Esprimere questa gratitudine alleggerisce la mente e aiuta a migliorare la salute generale. Che si tratti di un diario in cui appuntarsi i motivi di gratitudine, lasciare dei messaggi agli amici o di condividerla durante una telefonata di gruppo, assicurati di esprimere costantemente la tua gratitudine.
Se "questo è lo scopo della mia vita" non ti è chiaro al 100%, trova un modo per essere utile. Come posso mettermi in evidenza al servizio di una missione, uno scopo, un'azienda, un team, un partner, una famiglia, qualunque scopo esso sia? Questa è la visione in sé.
Lewis Howes

Jamil Zaki
Jamil Zaki è un professore a Stanford e autore del libro "The War for Kindness: Building Empathy in a Fractured World".
Secondo le ricerche effettuate da Google, l'empatia favorisce una collaborazione efficace, atteggiamenti più inclusivi e dipendenti più felici. I lavoratori che valutano come empatiche le proprie organizzazioni, hanno spesso un morale più alto e meno stress, elementi che, di conseguenza, riducono il turnover.
L'empatia aiuta inoltre a creare leader migliori. Con un atteggiamento empatico che offre informazioni sul loro stile di gestione, i leader possono fornire feedback costruttivi e rispondere alle esigenze dei dipendenti in modo da aiutarli nella crescita.
Pur essendo un concetto comune, l'empatia è ancora oggetto di numerosi fraintendimenti. Alcuni pensano che tale abilità sia irraggiungibile o difficile da affinare, il che ha fatto scatenato alcuni miti sull'empatia.
Ecco tre miti sfatati da Jamil Zaki:
Mito n. 1: l'empatia è un tratto
Fatto: l'empatia è una mentalità, non un tratto della personalità. E l'empatia è qualcosa che possiamo affinare in continuazione, è simile all'allenamento e alla crescita di un muscolo, puoi aumentare la tua capacità di attenzione e comprensione.
Mito n. 2: possiamo capire quello che stanno passando i nostri colleghi
Fatti: sul lavoro in particolare, i nostri muscoli dell'empatia possono atrofizzarsi nel momento in cui le persone raggiungono posizioni di potere. I leader spesso raggiungono le posizioni che occupano perché sono in grado di capire e di relazionarsi con le persone, tuttavia, trovandosi in quella posizione, possono anche perdere il senso dell'empatia. Per risolvere questo paradosso, i leader non devono solo immaginare la realtà degli altri, devono anche conoscerla.
Mito n. 3: l'empatia è questione delle singole persone
Fatto: le persone tendono a copiare i comportamenti positivi di coloro che le circondano. L'empatia non fa eccezione, il che significa che si trasforma in realtà nella cultura di un'organizzazione piuttosto che nella singola persona. Nel momento in cui l'empatia diventa norma sociale, le persone sono molto più motivate a essere empatiche e generano comportamenti gentili palesi e diffusi.
Spero che riusciremo a pensare al futuro del lavoro in modo più profondo, pensando di mettere la connessione sociale al centro dei nostri luoghi di lavoro, anche più di quanto abbiamo fatto finora. Penso che questo ci possa far avere più successo, ma forse, cosa ancora più importante, ci può aiutare a essere più umani sul lavoro.
Jamil Zaki
Gli spunti di tutti questi esperti hanno un filo conduttore: rendere il lavoro più umano, sia che si tratti di consigli sulle best practice delle riunioni o sulle motivazioni.
Tutto parte dal mettere al primo posto i dipendenti, in modo che le esigenze dei lavoratori influenzino il processo decisionale, soprattutto quando la risposta non sembra sempre chiara. Un approccio orientato ai dipendenti sarà il fattore fondamentale per il successo in modo da rendere sostenibile un ambiente di lavoro.
È inoltre importante supportare questo approccio con soluzioni ottimizzate per l'esperienza dei dipendenti, come quelle comprese nella piattaforma Zoom. Noi di Zoom, realizziamo soluzioni esperienziali ottimizzate per questo nuovo futuro flessibile. Prendiamo ad esempio la Galleria smart Zoom Rooms Smart Gallery pensata per creare un'esperienza inclusiva che, applicando strategicamente la tecnologia di IA, promuove l'uguaglianza sia per chi lavora in presenza sia per i lavoratori da remoto. Abbinala alla trascrizione delle lingue in tempo reale per riunire davvero le persone, consentendo ai dipendenti di lavorare a livello globale sentendosi ascoltati, connessi, inclusi e senza differenze.
Un lavoro significativo inizia con una leadership ponderata: introdurre processi e prodotti che ti rendano il migliore dei leader possibili.